“Ci arrampicavamo sulla giogaia dell’ultima Grande Muraglia. Non rimangono che le torri dell’immensa Wan-li-Chang-ching. Tra l’una e l’altra si distende un lungo cumulo di sassi, ed è quanto resta delle mura cadute. I muraglioni avevano l’anima di fango; le torri di pietra. Per questo dopo ventun secoli di vita esse sono ancora salde ai loro posti di…
La voce della notte
“ …. perfino alcuni bonzi di un tempio vicino, arrampicato in modo pittoresco sulle falde della Shi-Shan, vennero a vedere l’automobile. Quel tempio ha un gong che suona un tocco ogni minuto durante tutta la notte. Alla fine noi rimanemmo soli con quel suono, grave, dolce, d’una solennità indicibile, suggestivo. Aveva l’insistenza di un avvertimento. La…
La freccia di Chingiis Khaan
“ Sopra un’altura si erge una gran roccia, strana, simile al rudere di un castello medioevale, con delle punte aguzze che ricordavano delle rovine di torri. Il castello è forato; dalla valle si vede il cielo attraverso l’apertura dello scoglio; regolare, simile all’apertura d’un qualche ponte massiccio…. i mongoli che passano nella valle la guardano…
La strada per Urga
“Per andare da Kalgan a Urga vi sono due strade. La principale, la più nota, è la strada detta mandarina, che gira un po’ a nord-ovest per circa ottocento kilometri fino al villaggio di Sair-ussu dove si biforca in due rami, dei quali uno volgendo al nord si dirige a Urga, e l’altro piega a…
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