Nella notte il treno dei divieti attraversa una Manciuria assolutamente buia. Non si vedono nemmeno i fuochi tipici delle stazioni di pompaggio del petrolio. Eppure sotto la Manciuria si trova uno dei maggiori giacimenti del Celeste Impero. Tutto il resto del petrolio i Cinesi lo succhiano dallo Xinijiang. La mia memoria a questo punto fa un salto quantico e geografico di circa 3.000 km rotolando in un istante dal confine est della Cina al suo confine ovest in un secondo.

La prima volta che atterrai a Urumqi, l’interno dell’aeroporto conteneva la stessa polvere del Taklamakan. Ricordo che lo classificai appena un filo meglio di quello di Djanet, Algeria. Poi le cose son cambiate e non tutte in meglio.
Il treno mi riporta a Beijing. Non credo sia il caso di dilungarsi a parlare di Beijing e di quella parte di Cina che seppur bellissima è altamente conosciuta.
A Beijing devi contrattare con maggior consapevolezza rispetto al resto della Cina. I locali ti portano una bava di rispetto solo se sei bravo a mandarli a fanculo.
Ed io ero, in quegli anni, costantemente nel ranking dei primi 5 al mondo.
Beijing va vissuta di notte, al mattino molto presto e al pomeriggio. In assoluta e precisa asincronia con le falangi turistiche che con ranghi serrati assaltano quotidianamente la Città Proibita e tutto il resto.


Evitate le truppe d’assalto turistiche locali e internazionali che si muovono secondo puntuali e ben regolati impulsi gastronomico-intestinali. La città si svelerà. Se decidete di stare in centro, all’interno del terzo ring, dovete procurarvi un risciò a motore. Mai contattare un conducente fermo e parcheggiato, privilegiare invece quelli in movimento. L’auriga con cavallo elettrico preso al volo on the road percepirà il vostro richiamo come un segno di buona ventura.

Sarà decisamente più disponibile nei vostri confronti perché non sottoposto al giudizio dei colleghi statici, parcheggiati e commentanti.
I cinesi scommettono su tutto, i portantini e i driver scommettono tra loro su chi riuscirà a spuntare il maggior prezzo al turista straniero che viene sempre considerato alla stregua di uno stolto da pelare.

Altra possibilità è quella di noleggiare una moto elettrica. Controllate sempre che la batteria sia al massimo della carica. Prima di partire appuntavo sul mio gps giallo irto di punti del Gobi, il punto della Città Proibita. Una sua foto sul cellulare e in tasca un foglietto con scritto in cinese : “da che parte è ?“.
Partite prestissimo e infilatevi senza preoccuparvi della rotta nel flusso di marea delle biciclette, risciò e moto elettriche dei Pechinesi che vanno a lavorare. Scoprirete dei mondi. Non finirete mai sulle superstrade o sulle sopraelevate, finirete a pranzo a casa di qualcuno o invitati nell’atelier di Dolce e Gabbana.

La batteria dopo circa 4 ore inizia ad andare in riserva. Bene. È il momento di guardarsi attorno. Una volta la batteria si è scaricata di fronte ad un giardino attrezzato con macchine da palestra blu. All’interno gioiosi pensionati del Celeste Impero dall’età media sui 45, anch’essi vestiti di un blu di sartoria vagamente maoista.
(Continua…)


