“Non erano obo mongoli, ma buriati. La differenza è minima. Il buriato non è che un mongolo russificato a metà. Parla russo, veste mujik, porta berretto e stivali mongoli, abita l’isba, crede a Buddha, è devoto allo Zar, fuma in una pipa cinese, e beve vodka: ecco il buriato.    

La differenza principale fra lui e il suo fratello della prateria è questa: che egli talvolta lavora la terra, e il mongolo mai.

Il buriato ha realmente fatto il primo passo verso la civilizzazione: fermandosi.

Il nomade sarà sempre barbaro. 

La civiltà non comincia che quando la tenda si trasforma in casa “.  
Luigi Barzini: Da Pechino a Parigi – 96 illustrazioni fotografiche –reimpressione de La metà del mondo vista da un’automobile.

Non sono d’accordo.  Cento e quattordici anni dopo mi pare che la situazione si sia alquanto invertita. Gli stanziali stanno oramai esaurendo le risorse delle Terra lasciando a chi verrà molta immondizia solida e spirituale.

Forse, starà nel riprendere la filosofia del nomade, la Via? Il nomade sta attento a non depauperare le risorse perché sa che potrebbe ripassare e sa anche che non è bello trovare  le immondizie lasciate da chi ti ha preceduto.

Chissà.


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