“Non passò molto tempo che all’orizzonte vedemmo le strane vette dei Monti di Kalgan, lontani, incerti, sbiaditi. Alla nostra destra si apriva quel superbo anfiteatro di monti, regolare e solenne, nel quale dormono gli imperatori dei Ming. Ci accorgevamo di trovarci in vicinanza di luoghi venerati; come nei dintorni di un tempio, spesseggiavano le pietre…
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