“… quando il nostro ospite (telegrafista ) entrò in possesso del mio dispaccio per trasmetterlo, mi assisi al suo fianco, avanti agli apparecchi egli era un po’ imbarazzato; consultò dei regolamenti cinesi, guardò delle tabelle, contò e ricontò le parole del telegramma, poi scrisse accuratamente in testa al modulo: n. 1. “È il primo telegramma della giornata?“ – chiesi. “No signore, è il primo dell’ufficio“- “che intendete dire?“. “Dico che il vostro è il primo telegramma che parte dall’ufficio di Pong-Kiong“ – “in quest’anno?“. “No signore, da quando questo ufficio esiste, sono sei anni “. “In sei anni nemmeno un dispaccio?“ – chiesi – “Nemmeno uno“. “E allora perché vi è un ufficio?“ – “Perché le distanze son troppo grandi, e occorrono delle stazioni intermedie“.
La conversazione fu interrotta dall’apparecchio: Kalgan chiamato, rispondeva. Il mio dispaccio cominciò a partire. Kalgan lo riceveva per passarlo a Pechino.
Pechino lo avrebbe trasmesso a Shanghai, Shanghai a Hong-Kong, Hong-Kong a Singapore, Singapore ad Aden,
Aden a Malta, Malta a Gibilterra, Gibilterra a Londra. Londra a Milano. Avrebbe impiegato da otto a dieci ore per giungere a destinazione. Ma il tempo di Pong- Kiong è di otto ore in anticipo su quello dell’Europa centrale, e il telegramma sarebbe effettivamente arrivato soltanto due ore dopo la partenza. Erano le 16,45. Tra le sei e le sette della sera il mio resoconto sarebbe stato nelle redazioni del “Daily Telegraph “ e del “Corriere della Sera”.
(Da Pechino a Parigi – 96 illustrazioni fotografiche -reimpressione de La metà del mondo vista da un’automobile. – Luigi Barzini ).
Miracoli della Scienza e della Tecnica nel 1907.
