“Noi rabbrividivamo di freddo sotto gl’impermeabili zuppi, nelle cui pieghe scorreva l’acqua.

Era possibile che la Mongolia fosse tanto vicina? che Maimachen con la sua folla di cinesi del Jang-Tsze vestiti d’azzurro si trovasse a pochi chilometri da noi?
I deserti ardenti, le praterie selvagge dove vivono liberamente cammelli e antilopi, ci parevano come sognate.
Il cambiamento era stato così repentino da essere violento; tutto era mutato: paesaggio, popolazione, clima. Ci sentivamo, come per incanto, trasportati fuori dall’Asia. Era la Russia.
… la stessa sulla Selenga come sul Dnieper, come sul Volga, come sulla Neva, la Russia eguale entro tutti i suoi confini, che non è asiatica e non è europea, così diversa dalla Cina come lo è dalla Francia — era la Russia che ci afferrava.
Alessandro II, mi pare, diceva che la Russia era la sesta parte del mondo; ed è vero. La meravigliosa uniformità di questo impero ne fa una cosa a sé.



I primi villaggi siberiani che si attraversano sembrano deliziosi. Hanno tutta la seduzione della quiete, tutto l’incanto della vita rustica; appaiono estremamente pittoreschi con le loro piccole case fatte di tronchi d’albero, contornate da recinti di legno, unite fra loro da tavolati, necessari per camminare all’aperto quando piove e la strada è fangosa.
Il legno è per tutto in Siberia, sostituisce il ferro, sostituisce il muro, fornisce gli utensili domestici e spesso gli attrezzi del lavoro: si direbbe che, come esisterono le epoche della pietra e del bronzo, esista una civiltà del legno. È la civiltà slava. Tutto questo ci piace perché è semplice, e perché sembra risvegli in noi oscuri e lontani ricordi e desideri d’una vita primitiva e libera.


Ma presto vi accorgete d’una cosa opprimente, ed è che il primo villaggio è eguale al secondo, il secondo al terzo, il novantesimo al centesimo, e così via all’infinito. Le case sono d’un modello unico, le chiese sono identiche …”.
Luigi Barzini: Da Pechino a Parigi – 96 illustrazioni fotografiche –reimpressione de La metà del mondo vista da un’automobile.
Pioggia sottile, pioggia battente, pioggia di lato, pioggia con vento teso, pioggia che … sembra che stia smettendo, pioggia al mattino e un filo di sole al pomeriggio, pioggia alla sera che è ancora lì al mattino dopo. E qualche magnifica giornata di sole. Questa è la Siberia in estate. E non parlo dei moschini.
In Siberia si va in inverno, punto !


